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Ieri ho corso la mia prima gara in Belgio “Le samyn des Dames”, dopo l’esperienza australiana di gennaio. Il percorso prevedeva inizialmente un tratto in linea e successivamente un circuito ondulato di 25 km circa con degli strappi in pavé da ripetere 3 volte. Non è stato un debutto belga particolarmente fortunato. Poco dopo essere entrate nel circuito finale sono rimasta coinvolta in una caduta che, sebbene e fortunatamente non mi abbia provocato problemi fisici, mi ha danneggiato la bicicletta costringendomi, dopo essere ripartita, ad attendere l’ammiraglia per effettuare il cambio bici. Ripartita, da lì in poi è iniziata una sorta di “cronometro” per riuscire a rientrare sui diversi gruppi che nel frattempo si erano formati. Nel corso del secondo giro sono riuscita a raggiungere il secondo gruppo (quello piu numeroso) che aveva un ritardo di circa 50″ sul primo. Non mi sono arresa, non volevo che la mia gara finisse così. Ho rifiatato un attimo e sono ripartita all’inseguimento del gruppo di testa composto da una trentina di unità. Lo raggiungevo durante l’ultimo giro, proprio sotto l’arrivo. Nel frattempo in testa si era formata una fuga di sette atlete (che sono poi arrivate all’arrivo). Successivamente poiché l’andatura del primo gruppo inseguitore era rallentata, da dietro è rientrato anche il secondo gruppo. A questo punto la corsa era ormai decisa e ho concluso la gara consapevole di aver fatto tutto il possibile per rimediare ad una giornata sfortunata.
Sono un po’ rammaricata (e acciaccata) perché avevo buone sensazioni…… Questo è il ciclismo.
Ora penso già alla gara di domenica, anch’essa con percorso ondulato e tratti in pavé.