La prima classica dell’anno a cui ho preso parte. E per questo motivo visto anche l’attenzione che richiama questo tipo di manifestazione, ho percepito un po’ di emozione se non agitazione. È stata una gara molto veloce da subito in cui bisognava restare concentrati per tutto il tempo. C’era molto nervosismo in gruppo con molti contatti tra le atlete. È stato molto stancante anche per questo motivo, e non solo per i 135km percorsi. I colli da superare sono stati 6, anche in pavé e al primo scollinamento sono riuscita a tenere una buona posizione mentre al secondo giro, poco prima di affrontare l’ultima salita, quella decisiva c’è stata una caduta davanti a me e ho dovuto rallentare e mettere il piede a terra per poi ripartire. Questo inconveniente mi ha costretta ad inseguire per qualche chilometro facendomi spendere un bel po’ di energie sia in salita che successivamente in pianura a causa del forte vento laterale. Sono poi rientrata nel gruppo di testa e alla fine la gara si è conclusa in uno sprint a ranghi compatti con il gruppo molto allargato sulla sede stradale.
Dopo questa prima esperienza ora guardo avanti per le prossime classiche sempre in Belgio.