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Come si può descrivere il giro delle Fiandre in una sola parola? Pavé? Fatica? Io credo che spettacolo sia la parola giusta.
Aldilà dei 160km di gara (che hanno fatto registrare un nuovo record sul mio Garmin ?), è stato davvero emozionante prendere il via ad una gara che è la classica per eccellenza.
Alla partenza percepivo l’ atmosfera del grande evento e sentivo un po’ la gara (oltre ad essere infreddolita), come se fosse la mia prima competizione (che in un certo senso è stata così, perché era il mio primo Giro delle Fiandre).
L’andatura nella prima fase di gara è stata regolare, d’altronde ci aspettavano un bel po’ di chilometri da percorrere, anche se una fuga composta da sei unità ha preso subito il largo. Sono sempre stata nelle prime posizioni perché sapevo che con le stradine strette di campagna e i vari muri era fondamentale essere davanti. Sul Kapelmuur, il muro tra i più impegnativi e spettacolare, ho potuto “assaggiare” quello che è considerata l’anima di questa classica: il pubblico. È stato impressionante vedere così tante persone che incitavano le atlete. È stata una carica di adrenalina assurda.

RONDE VAN VLAANDEREN 1Quando mancavano all’incirca 40km all’arrivo, l’andatura si è fatta più elevata e si è entrato nel vivo della corsa ed è incominciata la selezione nelle retrovie del gruppo. Hanno perso contatto una quarantina circa di concorrenti. Sono riuscita a tenere la testa della corsa fino ai meno 25km ( 135 km percorsi) dove lungo il terzultimo muro in pavé è esploso il gruppo. Si sono formati diversi gruppetti alcuni dei quali nella successiva discesa si sono ricongiunti. Sono rimasta in uno di questi fino all’arrivo. Davanti le atlete più mature ed esperte hanno preso il largo dandosi poi battaglia sugli ultimi 2 muri il kwaremont ed il Paterberg. Su questi due ultimi muri la folla attorno a noi non ha mai smesso di urlare ed incitare, è stato da brividi! Uno spettacolo!! La fatica , tanta, è passata in secondo piano. È stato tutto un mix di sensazioni…

Ho terminato il mio primo Fiandre a metà classifica e soddisfatta di aver concluso una gara così lunga ed impegnativa per una giovane come me. Sono contenta per come ho corso, perché so di avere dato tutto fino alla fine, ma non posso ritenermi soddisfatta del risultato perché sono consapevole di poter fare molto meglio di così, mi manca ancora “la gamba da pavé” ma sono sicura che con il tempo potrò migliorare ?

Il prossimo anno ci tornerò più determinata che mai, con un po’ di esperienza in piu sulle spalle. La sfida è lanciata…?